NOSTRA SIGNORA

Galleria Melesi
Via Mascari 54, Lecco
Durata: 8 maggio – 31 luglio 2021

Inaugurazione sabato 8 maggio dalle 16 alle 19.30
Orario: da martedì a sabato 16 | 19, altre aperture su appuntamento

Inaugura nel mese di maggio la mostra Nostra Signora. Questo mese è per i cattolici il mese dedicato alla devozione mariana. Dal XVIII secolo, il mese di maggio è associato alla Beata Vergine Maria, i pellegrinaggi verso i santuari a lei dedicati sono molto frequenti e diffusi, i rosari vengono recitati dai credenti di casa in casa. La vitale natura della primavera viene letta in chiave cattolica come l’esaltazione del culto della Madre di Cristo, colei che gli ha dato la vita e viene considerata la madre di tutti noi. Non è un caso che anche la Festa della Mamma si celebri in questo mese.
La mostra vuole proporre la lettura dell’immagine di Maria da parte di 6 artisti che attraverso la loro opera le rendono omaggio.

Angelica CONSOLI (Sarnico, 1991) Due elementi ricorrenti possono aiutarci ad entrare nel lavoro di Angelica Consoli: un materiale, la paraffina, e un modello visivo, quello dell’ex voto. Due elementi strettamente legati tra di loro, perché entrambi coerenti a una poetica forte e ben riconoscibile.
Nell’installazione PGR (Per Grazia Ricevuta), come legami apparentemente stabili il lavoro si fissa alla parete, come ex voto che raccontano della loro storia e che lasciano per sempre una loro testimonianza. La cera blocca e custodisce ogni singolo oggetto, dando a loro la possibilità di vivere in una dimensione eterna, come quella del ricordo.

Jiří KOLAR (Protivín CZ, 1914 – 2002) Dai suoi collages promana un’idea “religiosa” del lavoro, una caparbietà che è di per sé un atto d’amore per la vita, a dispetto di ogni avversità, e si traduce nella sua opera in una grande considerazione per ogni forma di linguaggio. … In mostra la Madonna della Melagrana, capolavoro di Sandro Botticelli, interpretata dall’artista con la tecnica del cuborollage. Ricorre la figura della Vergine, trattata con una dolcezza particolare. Il volto ripreso dal tondo botticelliano subisce delle difformità che portano in primo piano la trasparente purezza dello sguardo, l’ombra malinconica del sorriso accentuata dall’inclinazione del capo.

Ottmar HORL (Nauheim D, 1950) La Madonna di Norimberga affascina per la sua postura elegantemente curva e la sua aria giovanile. Con le mani strette davanti al petto, la sua testa si inclina leggermente di lato alzando lo sguardo verso suo figlio appeso morto sulla croce. Anche come una singola figura, ha affascinato gli amanti dell’arte che hanno visto in lei una donna che piange con grazia e tranquillità. Nel settembre 2017 Ottmar Hörl realizza un’installazione con circa 600 Madonne di Norimberga dorate. I multipli che rendono rispettoso omaggio all’originale, trasformeranno Piazza Kornmarkt in un luogo d’arte temporaneo.

Alberto MORONI (Vigevano, 1990) È una pratica anarchica, personale, che consiste nell’omaggiare un potere non visibile, ancestrale, muliebre, in cui cerco di raccontare unendo in una foto, verità antiche/esoteriche/dimenticate ma anche contemporanee o semplicemente infantili, come nel caso delle terga della Madonna rappresentate da una pera. Tutto ciò che è religione, sacralità o quantomeno mi faccia scaturire quella sorta di “silenzio da pace esteriore” mi affascina enormemente, ma sento di dover condividere il tutto con una luce pura e sincera privata dal consueto paraocchi imposto, non più sfarzosa all’Ancien Régime, capace di trincerarsi dietro ad un ideale che ama relegare e dividere al tempo stesso le menti ed i cuori da quel sentimento puro di appartenenza all’iperuranio.

Fabio TARAMASCO (Savona, 1980) Per le sue formelle a tema mariano l’artista ha tratto ispirazione dalla Madonna del Santuario di Nostra Signora di Misericordia a Savona, patrona della città. “Appena fuori la città, in quello che è un quartiere lontano e in mezzo alla campagna c’è un importante santuario a lei dedicato, lì dove apparve agli inizi del 500. È un santuario a cui i savonesi sono molto legati, e da piccolo ero sempre rapito dagli ex voto dei marinai, perché sono dei modellini di velieri e barche che volano in chiesa, sono appesi nelle navate e fluttuano nel vuoto. Vi lascio immaginare la mia attenzione durante le messe dove era rivolta… Per questo nell’opera che propongo ho voluto inserire questo ricordo. È anche per questo aspetto di sogno ad occhi aperti che ho inserito delle farfalle.”

Nicolò TOMAINI (Bellano, 1989) Viviamo tempi in cui si consuma e fagocita tutto troppo rapidamente, come dominati da una voracità distruttrice: si erodono repentinamente le cose, i sentimenti, le idee e perfino i corpi a colpi di swipe.
È un potere questo che addomestica l’individuo attraverso la peggiore delle soluzioni possibili: modificandone la coscienza.
L’istituzione dei nuovi valori (fittizi ed alienanti), deride i dogmi della società preindustriale e, nello specifico, anche quelli biologici e umani, arrivando persino a tradirsi nell’epilogo in cui l’uomo finisce per consumare sé stesso.

Ad altri 6 artisti il compito di ornare di fiori le opere esposte:
Corrado BONOMI con Vasetti pallidi e tristi dal ciclo Culture, Enzo FORESE propone i suoi inconfondibili vasi di fiori dipinti ad olio su tela, Ottmar HORL con tre rose bianche dal progetto per la città di Zweibrücken, Mimmo IACOPINO espone alcuni fiori dal ciclo Chimere che unisce la fotografia ai materiali tessili comunemente impiegati dall’artista, Antonio IEVOLELLA con due opere scultoree Frammento di campo e infine KAZUMASA Mizokami che ha appositamente realizzato Gigli e Occhi della Madonna in terracotta dipinta.

Informazioni:
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